domenica 30 marzo 2014

6.1) Macchina da cucire: Singer & Company

“Le due donne lamentandosi del caldo, delle zanzare, della fretta, scherzando e ridendo come due sorelle, cucirono per ore fino a notte fonda.
Per ore trafficarono intorno alla Singer, perse tra ritagli di stoffa, pizzi, forbici, punteruoli, metri da sarta, ditali….”
(cap 3, pag 10)





La SINGER & Co
               http://www.singer.it/




  • 1851: Isaac Singer ottiene il brevetto per la prima macchina per cucire e fonda la I.M. Singer & Company assieme ad Edward C. Clark, un avvocato di New York. La Singer Sewing Machine è venduta in tutti gli Stati Uniti al prezzo di circa 100$. Nel giro di soli due anni la Singer è la principale azienda statunitense nel settore della produzione e vendita di macchine per cucire.
  • 1855: Singer diventa la più grande azienda mondiale del settore.
  • 1858: nasce il modello il modello "Grasshopper", che fa registrare un ritmo di vendite di 3.000 unità l'anno.
  • 1908: viene inaugurato il Singer Building, al numero 149 di Broadway, a New York. Al momento della sua costruzione, si tratta del primo grattacielo e del più alto edificio al mondo: ha 47 piani e oltre 186 metri di altezza.
  • 1927: viene inaugurato a New York un altro imponente edificio: il primo Singer Sewing Center, che ospita anche corsi di cucito e nel 1951 sono all'incirca 400.000 le casalinghe che seguono corsi di cucito presso i Singer Sewing Centres.
  • 1975: L'avvento della corrente elettrica spinge la Singer a progettare modelli in grado di essere azionati da motori elettrici e nel Singer presenta la prima macchina elettronica per cucire  al mondo, l'Athena 2000.






venerdì 28 marzo 2014

2.2) Il trasporto pubblico: i Dolmuş

“Il camion, percorrendo la discesa era finito sulla corsia sinistra e aveva travolto un Dolmuş. Il Dolmuş 
che serviva la tratta Teşvikiye – Taksim …” 

(cap17, pag 76)





Il Dolmuş è un mezzo di trasporto pubblico molto diffuso in Turchia.

È un furgoncino (una specie di minibus) che opera come taxi collettivo e segue un itinerario prestabilito sia nelle grandi città sia nei collegamenti tra le città costiere, lungo le quali carica e scarica i passeggeri in qualsiasi posto richiesto dai clienti.
I prezzi sono fissi ed il pagamento avviene dichiarando appena saliti la propria meta.

Curiosità ! i clienti, che intendono chiedere al conducente di fermarsi utilizzano l'espressione “Inecek Var” (letteralmente "essere dentro") Clicca qui per la pronuncia!




"What is Dolmuş?" (video from Youtube)






lunedì 24 marzo 2014

1.2) L'autore: Orhan Pamuk, Premio Nobel per la Letteratura 2006

Ferit Orhan Pamuk è uno scrittore e saggista turco nato ad Istanbul il 7 Giugno 1952.

I suoi romanzi sono spesso sospesi tra il fiabesco ed il reale rispecchiano la Turchia di ieri e di oggi. Tra le sue
opere più celebri si ricordano: "Il libro nero", "Le voci di Istanbul, scritti e interviste", "Il signor Cervdet e i suoi figli", "Istanbul","Il museo dell'innocenza", "L'innocenza degli oggetti".



Nel 2006 gli è stato assegnato
il Premio Nobel per la Letteratura
con la seguente motivazione:


  “nel ricercare ed incarnare l'anima malinconica della sua città natale, ha scoperto nuovi simboli per rappresentare scontri e legami fra diverse culture”.

Ha scritto di sé:

“ Ho trascorso la mia vita ad Istanbul, sulla riva europea, nelle case che si affacciavano sull'altra riva, l'Asia.
Stare vicino all'acqua, guardando la riva di fronte, l'altro continente, mi ricordava sempre il mio posto nel mondo, ed era un bene.
E poi, un giorno, è stato costruito un ponte che collegava le due rive.
Quando sono salito sul ponte e ho guardato il panorama, ho capito che era ancora meglio, ancora più bello di vedere le due rive assieme.
Ho capito che il meglio era essere un ponte fra due rive. Rivolgersi alle due rive senza appartenere “



domenica 23 marzo 2014

1.1) Il libro ed il suo contesto storico

Orhan PAMUK, Il museo dell’innocenza
Torino : Einaudi, 2009.




CONTESTO STORICO: ISTANBUL, anni '70
Il romanzo e la storia d’amore tra i due protagonisti ha come sfondo la capitale turca Istanbul, in uno dei periodi più violenti e instabili della sua storia.
Sono gli anni Settanta e la situazione geopolitica e sociale del Paese è rappresentata perfettamente dal protagonista del romanzo Kemal: la Turchia è uno Stato che tende al raggiungimento di una mentalità moderna e aperta ma in esso sono ancora molto radicati i valori tradizionali e le leggi morali, uno Stato contraddittorio che vuole il progresso ed il libero arbitrio ma non esclude la povertà, la guerra civile e spargimenti di sangue. 
E proprio in questo scenario, nasce spontaneamente una storia d’amore così morbosa e complessa, quella tra Kemal e Furun, il 26 Aprile 1975.





LA TRAMA: UNA BELLISSIMA E COMPLESSA STORIA D'AMORE


Kemal, è un ragazzo di trent’anni benestante che per comprare una borsa alla fidanzata, entra in un negozio di Istanbul e viene rapito immediatamente dal fascino di una ragazza di diciotto anni, studentessa e commessa del negozio, il suo nome è Fusun ed entrambi si ricordano della loro infanzia, di cugini alla lontana.
Nasce da subito, tra i due, un rapporto molto intenso, sessualmente appagante, che supera le norme morali turche degli anni Settanta ma, nonostante l’attrazione che Kemal prova nei confronti della ragazza, non vuole lasciare Sibel, la sua fidanzata, forse ancora legato ai valori tradizionali e all’esigenza di avere un’ amante bella, benestante e approvata dalla famiglia.



Perderà entrambe le donne e non sarà più lo stesso; cerca di ritornare a quel rapporto intenso con Fusun ma ormai lei è troppo lontana e distaccata.
I due, però, continuano a frequentarsi, senza più consumare il loro amore e in questi otto anni, Kemal non smette di conservare tutti gli oggetti che gli ricordano Fusun: orecchini, mozziconi di sigarette, mutandine, cani di porcellana. 

A questo punto Kemal crea un Museo dell’innocenza, luogo in cui raccoglie tutte le cose che appartengono al suo amore passato, lo fa perché odorare, toccare e stare a guardare quei pezzi da museo, gli ricordano quei tempi felici e gli trasmettono gioia e un po’ di conforto.