"Sibel vedeva la psicoanalisi come il rituale <<della confessione di un segreto per mezzo della scienza",
inventato per gli europei che non sono abituati a ricorrere al sostegno della famiglia e condividere un segreto con qualcuno"
(Cap 34, pag 195)
UNA NUOVA SCIENZA MEDICA
Per curare questi disordini psichici si ricorreva anche a ritmi rigidi nei manicomi e lo shock fisico.
IL PADRE DELLA PSICOANALISI, SIGMUND FREUD
Sigmud Freud, laureato in Neurologia, è considerato il fondatore della psicoanalisi, una branca della psicologia. Egli introduce un nuovo metodo di approccio con il paziente: il "Dialogo Analitico".
A differenza della procedura razionale di Pinel, il dialogo di Freud è illogico, il medico (dietro al paziente) non interrompe il racconto del malato ed interpreta gli elementi dell'inconscio che emergono per risalire all'episodio traumatico. Il percorso è detto delle "Libere associazioni".
Freud diventa ancor più celebre per le sue pubblicazioni: "L'interpretazione dei sogni" (1898), "Tre saggi sulla teoria sessuale " (1905), "Totem e tabù" (1913), "Il disagio della civiltà" (1929). Altre opere.
LA PRESENZA NELLA LETTERATURA
Nel 1923 Italo Svevo (pseudonimo dell'imprenditore triestino Ettore Schmitz) pubblica a Bologna " La coscienza di Zeno".
E' un romanzo d'avanguardia: per la prima volta le scoperte di Sigmund Freud fanno parte di un testo senza peculiarità scientifiche: il protagonista, ma non solo lui, si adopera con grande successo ad illustrare l'enorme varietà dell'interventismo inconscio nella vita quotidiana ( sogni, dimenticanze, distrazioni e motivazioni).
Particolarmente importante è il capitolo finale intitolato "La pscico-analisi".
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